sabato 3 dicembre 2011

now

Stanotte ho sognato tuo padre.
Stamattina ripensandoci mi sono resa conto che ho sognato il tuo perchè non sono capace di sognare il mio.

Ho sognato che era in una grande casa con tante stanze una dietro l'altra, come le vecchie case di Napoli, come la casa di Partizia in Piazza del Gesù, ma più grande. Era seduto a una scrivania, un po' invecchiato. Alzandosi dalla sedia ha dato sfogo a un piccolo sospiro di fatica.
Sono stata così contenta di abbracciarlo che il sogno, per l'emozione, mi ha spedito subito in macchina, a parcheggiare con difficoltà in qualche vicolo di periferia, mentre ancora pensavo a quanto mi aveva fatto bene rivederlo e a quanto ero felice che fosse ancora vivo.
In casa c'era tanta gente. La casa era la mia mente, la mia memoria. C'erano tante porte. Era la mia mente.
E una di quelle stanze era vuota, e io la volevo abitare.